La seconda edizione della Parigi-Dakar, nel 1980, vide la partecipazione di quattro Vespa P200E dei fratelli Bernard e Yvan Tcherniavsky, di Marc Simonot e Bernard Neimer, opportunamente modificate (rinforzate in alcune parti e con motore alleggerito, dotate di un serbatoio supplementare per aumentarne l’autonomia, equipaggiante con gomme e i cerchi da 12″ appositamente preparati per l’occasione).

L’ideatore di questo ambizioso progetto fu Jean-François Piot, responsabile dell’attività sportiva di Piaggio ed ex pilota rally, che riuscì ad ottenere il sostegno della casa di Pontedera per dimostrare le capacità di resistenza ed affidabilità della PX “Nuova linea” anche nei deserti africani.

La Vespa di Simonot fu l’unica a portare a termine la gara dopo 10000 chilometri, anche se fuori tempo massimo: ma il ritorno di immagine e di vendite fu enorme.