Dopo i successi sulle piste americane della metà degli anni ’80, Alejandro De Tomaso aveva incaricato John Wittner – dentista statunitense appassionato di meccanica – di sviluppare un nuovo motore otto valvole, messo a punto nel frattempo in Moto Guzzi da Umberto Todero.

Wittner costruì una moto semplice ed efficace, applicandovi il telaio che aveva testato vittoriosamente nel BOTT: una struttura monotrave che, passando in mezzo alla V creata dai due cilindri, univa direttamente il canotto dello sterzo con un traverso posteriore e due piastre che, a loro volta, reggevano il monoammortizzatore posteriore ed il forcellone; accorciò la corsa, passando a 95,25 x 70 mm, per raggiungere una cilindrata di 999 cm³.

Nel 1989 la Guzzi pilotata da Doug Brauneck fu costretto al ritiro a due giri dalla fine per la rottura di una cinghia della distribuzione, quando era quarto: l’affidabilità, con questo livello di prestazioni, cominciava ad essere un problema.

Motore bicilindrico a V di 90°, quattro tempi
Cilindrata 999 cm³
Alesaggio 95,25 mm
Corsa 70 mm
Potenza 120 CV a 9300 giri/min
Rapporto di compressione
Frizione
Cambio sempre in presa a cinque rapporti con comando a pedale
Trasmissione primaria a ingranaggi, secondaria ad albero
Telaio
Passo
Sospensione anteriore
Sospensione posteriore
Pneumatici
Freni
Peso 215 kg
Velocità massima 250 km/h
Capacità serbatoio