Questo prototipo, realizzato modificando in stile Baja un telaio V75, ha preso parte all’ottava edizione della Parigi-Dakar del 1986: il team franco-italiano, composto da tre moto (guidate da Claudio Torri, Bernard Rigoni e Patrick Drobecq) fu costretto al ritiro già a Tamanrasset, un risultato decisamente inferiore a quello conseguito nel 1985.
Il motore da 750 cm³, a quattro valvole, sviluppava 60 CV a 7100 giri.
Era equipaggiata con un radiatore per il raffreddamento dell’olio e carburatori Dell’Orto da 30 mm con pompe di ripresa; a serbatoi pieni (38 litri il normale, più uno supplementare sotto la sella da 12 litri per soddisfare il requisito di 50 litri di carburante della gara) raggiungeva un’autonomia di 600 km.
Montava gomme Michelin Desert dotate di “bib-mousse”, inserti ad anello in gomma piena al posto delle normali camere d’aria per evitare le forature.
La strumentazione comprendeva il contagiri-contachilometri, la spia dell’olio, il trip-master e l’apparecchiatura per far scorrere il roadbook.
Motore | bicilindrico a V di 90°, quattro tempi |
Cilindrata | 743,9 cm³ |
Alesaggio | 80 mm |
Corsa | 74 mm |
Potenza | 60 CV a 7100 giri/min |
Rapporto di compressione | 9:1 |
Frizione | monodisco a secco |
Cambio | a cinque rapporti con comando a pedale |
Trasmissione | primaria a ingranaggi elicoidali, secondaria ad albero |
Telaio | |
Passo | |
Sospensione anteriore | forcella teleidraulica |
Sospensione posteriore | forcellone oscillante con ammortizzatori teleidraulici |
Pneumatici | anteriore 21″, posteriore 17″ |
Freni | a disco: anteriore manuale, posteriore a pedale |
Peso | 165 kg |
Velocità massima | 170 km/h |
Capacità serbatoio | 38 litri (12 litri serbatoio supplementare) |