Nel 1984, il pilota amatoriale bergamasco Claudio Torri contattò la Moto Guzzi con la proposta di gareggiare alla Parigi-Dakar su un nuovo modello sviluppato appositamente, offrendosi di sostenere gran parte delle spese. Ebbe quindi accesso al Reparto Esperienze dell’azienda per realizzare una moto basata sulla meccanica della V65 TT, ma potenziata a 55 CV, con telaio rinforzato, sospensioni da off road, serbatoio in alluminio di grande capacità e forcellone della Le Mans 1000.

L’anno successivo la V65 TTC (Tutto Terreno Competizione) guidata da Torri riuscì ad arrivare senza problemi fino ad Agadez, prima del ritiro.

La motocicletta con cui Claudio Torri aveva partecipato alla settima edizione della Parigi-Dakar venne notata dall’importatore francese, che negoziò un ordine di quindici moto simili, tutte prodotte nel 1985: nacque così la V65 Baja, progettata per l’enduro agonistico, ma senza sviluppi successivi da parte di Moto Guzzi.

Era costruita su base TT; il serbatoio, interamente realizzato a mano, venne verniciato senza l’uso di riempitivi per evidenziare la martellatura dell’alluminio. Il forcellone era derivato dalla serie grossa per poter montare il doppio giunto, più adatto all’ampio molleggio; su tutte era stato montato il dispositivo di avviamento a pedale, già disegnato e prodotto per la V50 in dotazione alla NATO.

La TTC in mostra nel museo della fabbrica è stato realizzata dopo il completamento dell’ordine iniziale.