La V50 TT venne allestita dal team francese Seudem, che ne schierò cinque e le affidò ai suoi piloti, quattro uomini e una donna: Bernard Rigoni #83, Alain Piatek #84, Alain Le Grand #85, Eric Breton #86 e Martine Renier #86. Le moto preparate per la Dakar inaugurale avevano il motore e la trasmissione completamente di serie, presi direttamente dalla V50, anche se alcune parti del telaio (i punti di ancoraggio degli ammortizzatori sul braccio oscillante) furono rinforzati.
Gli scarichi passavano tra i due cilindri sotto il serbatoio, andamento che doveva mettere al riparo i collettori da eventuali urti. La forcella era una Marzocchi in magnesio con 240 mm di corsa. Il cerchio anteriore era un Akront, quello posteriore, in lega, era lo stesso del modello stradale di serie. Gli ammortizzatori posteriori erano dei Marzocchi a gas da 105 millimetri di escursione. La sella era quella della V 1000 Convert, mentre il serbatoio era stato creato sulla base di quello della V7 Sport, allargato fino a raggiungere una capacità di 30 litri.
Una sola Moto Guzzi, delle cinque partite, raggiunse il traguardo finale: Bernard Rigoni, classificatosi al 48° posto sui 74 arrivati a Dakar (ottimo risultato considerando che nell’edizione 1979 la classifica auto-moto era unificata): rimane il miglior risultato di sempre della Moto Guzzi alla Parigi-Dakar.
I guzzisti francesi parteciparono di nuovo nel 1980 e nel 1981 con nuove moto basate sempre sulla V50, senza riuscire a terminare la gara.