A partire dal 1975, le V7 in versione militare non consegnate e rimaste nei magazzini Moto Guzzi furono smantellate, convertite ad uso civile e riverniciate di colore “rosso Benelli” (le due case motociclistiche erano insieme sotto la proprietà de Tomaso); vennero quindi messe in vendita, a prezzi molto competitivi, per la clientela privata.

Terminata la riconversione delle V7 , l’abbondante disponibilità di componenti e ricambi consentì di produrre e vendere ulteriori esemplari – sempre su richiesta di clienti e concessionari – per tutto il 1976 e oltre.

Si trattava di alcune centinaia di V7 “ibride” (dette anche “Creole”, o “700 Rosse”) che avevano caratteristiche tipiche sia della prima V7 700 (motore da 703,7 cm³ con carter nervato; cambio a quattro marce a carter liscio, senza nervature di rinforzo), cruscotto con il solo contachilometri; sella monoposto e portapacchi col sedile a cuscinetto per il passeggero), che della più recente 850 GT (freno anteriore a quattro ganasce; carter motore con nervature di rinforzo; coppia conica posteriore con scatola più grande).

Il serbatoio, con guance cromate, poteva essere sia il tipico più squadrato da 20 litri, che il più bombato sui fianchi da 22 litri; altre modiche o aggiunte potevano, poi, essere richieste dai clienti al momento dell’ordine (parabrezza maggiorato tipo PA; borse laterali; parafanghi cromati; manubrio “a corna di bue” tipico della California 850 GT); sella lunga).