La progettazione e successiva produzione della V7 erano state avviate per esigenze di natura militare, ossia per rinnovare il parco mezzi a due ruote delle forze armate e degli altri corpi statali: imponenza e longevità meccanica consentirono alla Moto Guzzi di aggiudicarsi l’appalto.
La V7 fu la prima motocicletta ad avere un impiego di pronto intervento e servizio attivo proprio perché dotata di radio; dal punto di vista meccanico, la versione militare differiva ben poco dalla versione militare, caratterizzata da rapporti di cambio leggermente più lunghi.
Gli ordini (e la relativa produzione) rimasero costanti fino alla metà degli anni ’70: la crisi petrolifera, l’evoluzione tecnica e la concorrenza di altri modelli Guzzi o di altre case costruttrici, portarono alla disdetta di diversi lotti di V7 (già in produzione per gli enti pubblici), che furono convertiti ad uso civile per essere proposte sul mercato privato.
La Moto Guzzi V7 venne progressivamente sostituita dalla nuova e più potente 850 T prima e T3 poi, cessando definitivamente il suo servizio presso le pubbliche amministrazioni verso la metà degli anni ’80.
V7 Polizia
I primi motoveicoli furono consegnati alla Polizia Stradale (prima nel color verde, poi nel colore azzurro): montavano un ampio cupolino con parabrezza in plexiglass, paragambe, sella singola molto ampia, cassette laterali (di forma piccola ed aerodinamica per la prima serie, più grandi e capienti nella seconda serie) per riporre oggetti e dotazioni di servizio; erano dotate di sirene e apparato radio.
V7 Carabinieri
Anche le V7 destinate all’Arma dei Carabinieri erano equipaggiate con l’ampio parabrezza in plexiglass, paragambe, sella singola, apparato radio sul portapacchi posteriore e sirene; montavano inoltre due lampeggianti di colore blu (senza parabola rotante) sulla parte centrale del parafango anteriore e sul blocco luce/targa.
V7 Corazzieri
Il Corpo dei Corazzieri ebbe in dotazione la V7 esclusivamente per scopi istituzionali e di scorta al Presidente della Repubblica.
Era allestita con aquile (simbolo del Corpo) fissate sul parafango anteriore ed al centro delle due cassette portaoggetti, fari fendinebbia posti ai lati del faro anteriore, sopra il quale era installata una sirena; aveva inoltre delle cassette laterali specifiche e non montava il parabrezza anteriore.
V7 Vigili del Fuoco
Era utilizzata per scorta alle autocolonne; stesso allestimento della versione Polizia/Carabinieri.
V7 Guardia di Finanza
La Guardia di Finanza impiegava inizialmente le V7 nelle scorte ai veicoli portavalori della Banca d’Italia, adottando all’inizio un colore blu chiaro e successivamente il blu ministeriale.
V7 Corpo Forestale
Non aveva impiego operativo e veniva utilizzata per scopi di rappresentanza: senza apparato radio, montava una sirena singola sul parafango anteriore e cassette laterali piccole ed aerodinamiche.
V7 Polizia Municipale
Il veicolo era utilizzato per il pattugliamento e controllo del territorio cittadino: l’allestimento differiva dalla versione Polizia/Carabinieri per la mancanza dell’apparato radio (i colori variavano a seconda delle amministrazioni in cui erano utlizzate).
V7 Police
Il successo della V7 fu tale da raggiungere anche gli Stati Uniti, dove fi adottata da alcuni dipartimenti di polizia in sostituzione delle Harley Davidson.
Nel 1968, grazie all’impegno degli importatori statunitensi Joe e Mike Berliner, la Moto Guzzi riuscì a prendere parte alla selezione per l’assegnazione di un lotto di dieci motociclette per il Dipartimento di Polizia di Los Angeles: nacque così la V7 Police con cilindrata maggiorata a 750 cc, equipaggiata con parabrezza, borse, luci supplementari, radio e sirena sia elettrica che a comando meccanico.
Le dieci V7 venivano allestite direttamente a Mandello del Lario sotto l’attenta supervisione del sergente Scotty Henderson, inviato da Los Angeles per supervisionare la produzione: le modifiche principali riguardarono il cavalletto laterale azionabile da seduto, la leva del cambio a sinistra, il parabrezza antiproiettile in Lexan.