La moto, l’ultima progettata integralmente da Carlo Guzzi, segnava il superamento delle caratteristiche tipiche dell’azienda: cilindro inclinato di 45° (non più orizzontale), distribuzione con un albero a camme in testa azionato da catena (non più ad aste e bilancieri), forcellone oscillante con ammortizzatori teleidraulici ai lati della ruota posteriore (non più forcellone oscillante con molla sotto il motore).

Prodotta inizialmente in un’unica versione, denominata semplicemente Lodola, con motore 175 cm³, nel 1958 venne affiancata dalla versione Sport, aggiornata nei freni a tamburo (da laterali passarono a centrali) e nel profilo del serbatoio, con il rapporto di compressione maggiorato a 9:1, con aumento di potenza fino a 11 CV e con velocità massima ora prossima ai 120 km/h, mentre la versione precedente venne ribattezzata Turismo.

Motore monocilindrico inclinato, quattro tempi
Cilindrata 174 cm³
Alesaggio 62 mm
Corsa 57,8 mm
Potenza 9 CV a 6000 giri/min
Rapporto di compressione 7,5:1
Frizione multidisco in bagno d’olio
Cambio sempre in presa a quattro rapporti con comando a pedale
Trasmissione primaria a ingranaggi elicoidali, secondaria a catena
Telaio a doppia culla in tubi e lamiera
Passo 1314 mm
Sospensione anteriore forcella teleidraulica
Sospensione posteriore forcellone oscillante con ammortizzatori teleidraulici
Pneumatici anteriore rigato 2.50-18″, posteriore scolpito 3.00-17″
Freni a espansione: anteriore manuale, posteriore a pedale
Peso 109 kg
Velocità massima 110 km/h
Capacità serbatoio 12 litri