La Bialbero fu il risultato del costante sviluppo del tradizionale monocilindrico 250 che, con l’adozione di una testa a due valvole, tornò nuovamente ad essere competitivo: in pratica, venne utilizzato il motore del Gambalunghino, aggiornando la distribuzione grazie all’utilizzo di leghe leggere (electron, lega di magnesio e alluminio) e adottando una carenatura in lamiera (sempre di electron) sviluppata nella galleria del vento.

Fu utilizzata nel triennio 1953-1955: alla fine della stagione, Moto Guzzi decise di impegnarsi unicamente nelle cilindrate maggiori, rinunciando a correre nella classe 250.

Motore monocilindrico orizzontale, quattro tempi
Cilindrata 248,2 cm³
Alesaggio 68 mm
Corsa 68,4 mm
Potenza 28 CV a 8000 giri/min
Rapporto di compressione 9,5:1
Frizione multidisco in bagno d’olio
Cambio sempre in presa a quattro o cinque rapporti con comando a pedale
Trasmissione primaria a ingranaggi cilindrici, secondaria a catena
Telaio trave principale in tubo integrata da piastre
Passo 1420 mm
Sospensione anteriore forcella a bracci oscillanti con ammortizzatori idraulici
Sospensione posteriore forcellone oscillante con ammortizzatori idraulici
Pneumatici anteriore 2.75-19″, posteriore 3.00-19″
Freni a espansione: anteriore manuale a due ganasce, posteriore a pedale
Peso 122 kg
Velocità massima 200 km/h
Capacità serbatoio 21 litri