Il Gambalunghino venne realizzato quasi per caso: Enrico Lorenzetti pensò infatti di riparare la sua Albatros personale, danneggiata a seguito di un incidente, montando alcune componenti del Gambalunga.
Il nuovo modello da competizione nel 1949 divenne la moto ufficiale Guzzi, aggiudicandosi il mondiale della classe 250.
Negli anni venne migliorato e perfezionato, grazie anche alle prime ricerche aerodinamiche.
Nonostante fosse riservato ai piloti ufficiali o assistiti, molti privati riuscirono a procurarsi i pezzi occorrenti per le modifiche delle loro Albatros, col risultato che i modelli in circolazione furono di più di quelli effettivamente prodotti (i primi esemplari erano color argento, gli ultimi di colore rosso).
Motore | monocilindrico orizzontale, quattro tempi |
Cilindrata | 246,8 cm³ |
Alesaggio | 68 mm |
Corsa | 68 mm |
Potenza | 25 CV a 8000 giri/min |
Rapporto di compressione | 8,5:1 |
Frizione | multidisco in bagno d’olio |
Cambio | sempre in presa a quattro rapporti con comando a pedale |
Trasmissione | primaria a ingranaggi cilindrici, secondaria a catena |
Telaio | a doppia culla in tubi e lamiera |
Passo | 1420 mm |
Sospensione anteriore | forcella a bracci oscillanti con ammortizzatori idraulici |
Sospensione posteriore | forcellone oscillante con ammortizzatori a frizione |
Pneumatici | anteriore 2.75-21″, posteriore 3.00-21″ |
Freni | a espansione: anteriore manuale, posteriore a pedale |
Peso | 122 kg |
Velocità massima | 180 km/h |
Capacità serbatoio | 21 litri |