Macchina da record con carrozzeria “bisiluro” progettata da Piero Taruffi, con due telai separati in tubi d’acciaio e rivestimenti a goccia (in applicazione degli studi aerodinamici teorici di Ising e von Koenig-Fachsenfeld del 1941): in quello di sinistra era ricavato l’abitacolo per il pilota, in quello di destra era sistemato il gruppo motore-cambio, di origine motociclistica, e il serbatoio di carburante.
La sospensione era a quattro ruote indipendenti, la trasmissione alle ruote posteriori avveniva per mezzo di catena. I primi tentativi di stabilire nuovi record furono quelli del 28-29 novembre 1948 sulla Bergamo-Brescia con un motore bicilindrico Guzzi 500: in quei giorni furono stabiliti sei record di distanza.
Con altre motorizzazioni Gilera, il Tarf conquistò fino al 1957 oltre venti record internazionali di velocità; altri primati furono conquistati anche con una seconda versione del Tarf, costruita nel 1951 con motore Maserati, che raggiunse una velocità di punta di 313 km/h.