Il Gambalunga rappresentò la prima moto da competizione moderna del dopoguerra, segnando un superamento netto dell’originario motore monocilindrico di Carlo Guzzi.
Ideato a corsa lunga (da qui il nome) per diminuire – grazie ad una minore inclinazione della biella – le sollecitazioni sul banco, il modello vide grandi innovazioni anche sul telaio: mentre la sospensione posteriore era praticamente quella del Dondolino, totalmente nuova fu la forcella teleidraulica a biscottini inferiori oscillanti progettata da Giulio Cesare Carcano, che venne successivamente montata su tutti le successive macchine da gran premio fino al 1957.
Motore | monocilindrico orizzontale, quattro tempi |
Cilindrata | 498,5 cm³ |
Alesaggio | 84 mm |
Corsa | 90 mm |
Potenza | 35 CV a 5800 giri/min |
Rapporto di compressione | 8:1 |
Frizione | multidisco in bagno d’olio |
Cambio | sempre in presa a quattro rapporti con comando a pedale |
Trasmissione | primaria a ingranaggi cilindrici, secondaria a catena |
Telaio | a doppia culla in tubi e lamiera |
Passo | 1470 mm |
Sospensione anteriore | forcella a bracci oscillanti con ammortizzatori idraulici |
Sospensione posteriore | forcellone oscillante con ammortizzatori a frizione |
Pneumatici | anteriore 2.75-21″, posteriore 3.00-21″ |
Freni | a espansione: anteriore manuale, posteriore a pedale |
Peso | 125 kg |
Velocità massima | 180 km/h |
Capacità serbatoio | 23 litri |