La PL 250 (la “L” stava per leggera) non aveva sospensioni posteriori: era quindi il modello successivo alla P 250.

Era una “moto per il popolo”, con evidenti caratteristiche di economicità: assenza di cromature e telaio in lamiera d’acciaio.

Le sanzioni inflitte all’Italia dalla Società della Nazioni per l’invasione dell’Etiopia, con il blocco delle importazioni di materiali utili allo sforzo bellico, avevano infatti portato il paese verso l’autarchia.

Il nuovo modello della casa di Mandello, uscito nel 1937, venne appunto soprannominato “Faccetta Nera”.

La moto montava un motore nuovo da 246,3 cm³ (alesaggio di 70 mm, corsa di 64 mm).