Commodore 64

1987. Per molti della mia generazione, il Commodore 64 ha rappresentato la porta d’ingresso al mondo dell’informatica: negli anni 80 superava per diffusione i PC x86, è stato il computer più venduto della storia, con una diffusione di accessori e software senza eguali.
Promosso agli esami di terza media (sembra preistoria…), entro in possesso dell’oggetto del desiderio: un Commodore C64C, successore del primo modello, al quale poi negli anni a seguire ho aggiunto floppy esterno e un monitor a colori (sfruttando l’uscita video composita, per immagini di qualità!). Era ovviamente composto da un unico e solido case che integrava i componenti e apriva vista sembrava una tastiera (chi non ricorda i tasti con una triplice funzione, a seconda del contesto?). Era equipaggiato con il processore MOD 8500 a 1MHz; la motherboard, più piccola rispetto alla prima versione del C64, era dotata di 64KB di RAM, che permettevano sì di giocare, ma anche di usare applicazioni più impegnative. Caratteristica unica, poi, il chip audio SID 6581, in grado di riprodurre tre voci polifoniche contemporaneamente, che all’epoca si trovava solo nella strumentazione semiprofessionale. E poi i vari connettori: la porta di espansione per collegare i moduli dedicati, la porta per il drive o la stampante, il connettore per un drive cassette, la user port, le porte per joystick o mouse.

Personal computer assemblati

Negli anni ’90 si diffondono sul mercato i personal computer IBM compatibili: si basano sulla stessa architettura hardware dei PC IBM, ma sono prodotti da marche diverse o sono assemblati nei negozi (o da smanettoni) specializzati.
Con l’arrivo di Windows 95, il mio primo PC monterà un processore Intel Pentium 100 con tecnologia MMX (non ricordo altro), via via aggiornato negli anni successivi con nuovi componenti hardware.
Fino a quando, i continui problemi di affidabilità e di compatibilità mi hanno spinto ad abbandonare il tradizionale computer desktop per passare ad un personal computer portatile.

Acer Travelmate 513T

1999. Il primo notebook che ho utilizzato è l’Acer TravelMate 513T, basato sul processore Intel Celeron 400MHz con 128KB Cache L2 integrata e sull’architettura PCI. Era dotato di un display di 12,1″ STFT a matrice attiva con una risoluzione di 800×600 pixel a 16 milioni di colori, la scheda video (Neomagic 2,5MB VideoRam) AGP. L’hard disk era di tipo E-Ide da 4,3GB Ultra DMA/33 con preinstallato il sistema operativo Windows 98 SE. Il sonoro era composto da una scheda audio PCI integrata a 16 bit con 3D sound, compatibile Soundblaster Pro e Windows Sound System; con la funzione “Play Now” si potevano ascoltare i CD audio anche a computer spento.
Il portatile inoltre comprendeva un modem/fax interno con tecnologia V90 (Lucent Winmodem 56K), il floppy da 3½” e un lettore CD-ROM 24x, due Slot PCMCIA, porta USB, porta seriale, parallela, porta SVGA per monitor esterno, la porta mouse/tastiera in standard PS/2 e la porta IrDA per il collegamento di periferiche a raggi infrarossi. La memoria di sistema in dotazione era di 64MB di SDRAM, che poi ho espanso a 128MB. La batteria in dotazione agli Ioni di Litio (Li-Ion) garantiva un’autonomia operativa di circa 4 ore.

Compaq Evo N1020v

2003. Dopo diversi anni, nel 2003, ho acquistato un portatile Compaq Evo N1020v. Le caratteristiche tecniche risultano ovviamente superate, ma all’epoca dell’acquisto rappresentava un modello di qualità che senza problemi era in grado di sostituire un computer desktop.
Il processore era un Pentium IV a 2,4GHz accompagnato da una memoria di sistema di 256MB (l’espansione a 512MB fu contemporanea all’acquisto visto l’utilizzo che si prospettava per questa macchina). Il computer disponeva di svariate porte di collegamento (dalle due USB a quelle PS2 per mouse e tastiera, dalla parallela alla seriale, dalla TV-Out al Video-In) tanto, come accennato, da non far rimpiangere in alcuna occasione un computer desktop. Il display da 15″ era di una luminosità eccellente, mentre l’angolo di visuale verticale è alquanto limitato rispetto ad altri modelli. Windows XP Home edition il sistema operativo installato sull’unica partizione da 40GB.

Lenovo 3000 N100

2007. Computer di fascia economica il Lenovo 3000, marchio cinese il cui precedente proprietario era IBM, quindi produttore di laptop affidabili.
Passando al modello che ho acquistato: processore della serie Centrino di Intel, un Core 2 Duo da 1,73GHz con 2MB di cache; RAM di tipo DDR2, espansa a 1GB; hard disk serial ATA da 120GB. Il chip video era costituito dalla Nvidia GeForce Go 7300 con Turbo Cache (RAM video di 128MB), con prestazioni di tutto rispetto sullo schermo da 15,4 pollici in wide screen WXGA. Un accessorio incluso era il lettore di impronte digitali, che nelle intenzione avrebbe dovuto sostituire la password di accesso.
La connettività era completa: fax/modem 56K V.92, wireless Intel 3945 a/b/g, Bluetooth, scheda 10/100 ethernet. Sistema operativo Microsoft Vista Home Premium (drammatico). Pessima la qualità audio degli altoparlanti integrati, su una scherda Realtek High Definition Audio; infine, il solito lettore CD/DVD Recordable Dual Layer.

MacBook Pro 15″ (Mid 2009)

2009. Il nuovo portatile MacBook Pro, una rivoluzione! Il case in alluminio monoblocco (guscio unibody), le due schede grafiche, il touchpad in cristallo, la tastiera retroilluminata per vedere sempre ciò che stai scrivendo… un notebook, piccolo, sottile e potente.
La modifica tecnica più evidente rispetto ai modelli precedenti riguarda il chip grafico: Apple ha scelto il chip set MCP79MX, chiamato GeForce 9400M by Apple che può utilizzare fino a 256MB di RAM. L’hard drive è da 250GB.
Tutte le interfacce (eccetto la Kensigton Lock) sono sul lato sinistro: MagSafe (Alimentazione), Gigabit LAN, FireWire 800, due USB 2.0, Mini DisplayPort, Line-In (analogica/ottica), cuffie e Line-Out (analogica/ottica)
Preinstallato ho trovato il sistema operativo Mac OS X 10.5 Leopard e il DVD per l’aggiornamento a Snow Leopard.

iPad

2012. Il nuovo iPad è la terza generazione del tablet di Apple, con processore dual core Apple A5 chiamato A5X, la fotocamera iSight da 5 megapixel, il display Retina con una risoluzione 2048×1536 pixel e l’utilizzo della rete internet 4G.

MacBook Pro 15″ (2018)

2019. Dopo dieci anni ho aggiornato il MacBook Pro: il computer monta un processore a 6 Core i7, DDR4-RAM da 2400MHz e 16GB di memoria. Il PCIe-SSD ha una capacità  di 512GB, e la GPU è basata su Radeon Pro 560, con funzione TrueTone del display.
Buona autonomia e design robusto: le superfici hanno ancora un aspetto eccellente dopo lunghi periodi di utilizzo.