Nel 2021, il licenziamento improvviso di 422 operaie e operai porta all’occupazione dello stabilimento di Campi Bisenzio della fabbrica GKN, per impedire che venga smantellata. I primi giorni dell’autunno, una compagnia di teatro che ha deciso di mettere in scena Il Capitale di Karl Marx entra per la prima volta alla GKN, per raccogliere materiale: interviste a centinaia di operai, picchetti, assemblee, manifestazioni…
Comincia così la creazione de Il Capitale, uno spettacolo che racconta cosa significa trascorrere vent’anni in fabbrica a fare dei pezzi, delle differenze tra chi lo ha fatto e chi non lo ha fatto mai, dell’estrazione di plusvalore, della chiusura di una fabbrica tra tante, di cosa succede quando un gruppo di operai decide di tentare di fare la storia, di come per qualche tempo le logiche del Capitale vengano estromesse da un perimetro di spazio, quello di uno stabilimento industriale occupato. Di come il Capitale, prima o poi torni a presentare il conto. Il Capitale è anche la storia dell’incontro tra una compagnia di teatro e un gruppo di operai metalmeccanici nell’autunno del Capitale. Il Capitale è soprattutto uno spettacolo sul tempo, sul suo scorrere, su chi lo possiede, su chi lo vende, lo acquista, lo libera.