Quarant’anni, moscovita, Konstantin Bogomolov è tra le voci più lucide della scena contemporanea russa, connotato da uno stile irriverente, provocatorio e contemporaneo. È lui il regista scelto da Emilia Romagna Teatro, nel quadro delle produzioni celebrative dei 40 anni di ERT, per firmare un nuovo allestimento di Delitto e castigo, testo cruciale di Fëdor Dostoevskij. Bogomolov affronta Delitto e castigo allontanandosi dalle influenze formali di ambientazione russa, e da tutto ciò che storicamente, religiosamente e politicamente questa adesione comporterebbe.

Il testo dell’autore russo è stato riadattato (non riscritto ma tagliato e ricomposto) dallo stesso regista che attualizza la vicenda, a partire dal protagonista, Raskol’nikov, qui un immigrato africano, indolente e privo di qualsiasi ideologia, che si rende colpevole di omicidio uccidendo una donna bianca e sua figlia…  La sorella di Raskol’nikov fa la governante in una famiglia molto agiata, una prostituta cerca di persuadere Raskol’nikov a convertirsi al cristianesimo, un poliziotto che è un appassionato lettore di Nietzsche, il pubblico ministero Porfirij Petrovič, malato di cancro, che  si innamora  di Raskol’nikov

Davvero, davvero brutto.