Legambiente Emilia-Romagna ha promosso il progetto “Ecolegalità 2.0” per la diffusione tra i ragazzi delle scuole medie superiori di II grado della cultura della legalità e l’approfondimento tecnico sulle ecomafie, ovvero su tutte le forme di aggressione al patrimonio ambientale del nostro Paese ad opera delle organizzazioni mafiose.

Gli studenti del Liceo “Bertolucci” di Parma, dell’ITIS “Matteucci” di Forlì, dell’ITIS “Corni” di Modena e del Comitato Rita Atria del Liceo “Copernico” di Bologna, hanno partecipato ad una serie di appuntamenti tematici tenuti da esperti, funzionari del Corpo Forestale e rappresentanti dell’associazione, per leggere, ascoltare e parlare di mafia. E di diventare così consapevoli che la mafia è più vicina di quanto non potessero credere e infiltrata anche nelle realtà a loro più familiari.

Oggi abbiamo premiato il migliore prodotto educativo sull’ecomafia prodotto dagli stessi ragazzi: la giuria – di cui ho fatto parte – ha scelto il video Sconfiggi le ecomafie realizzato dalla classe 2a B dell’Istituto Tecnico Fermo Corni di Modena, che si è aggiudicata il primo premio con la seguente motivazione:

Accettando la sfida della comunicabilità di un messaggio di alto valore civile, i ragazzi hanno dimostrato che è possibile mettere in luce con grande chiarezza ed efficacissima sintesi le contraddizioni che si celano dentro la vita di ogni giorno, anche in quella dei più giovani. Hanno saputo così dare voce – con un linguaggio efficace nella forma e convincente nella costruzione simbolica – a una sensibilità civile e politica che assume, nella loro narrazione, il carattere di una positiva esemplarità.

La giuria ha poi assegnato una menzione speciale al progetto #Iocimettolafaccia realizzato dalla 4a C RIM dell’Istituto Tecnico Economico “Matteucci” di Forlì, con la seguente motivazione:

Ricondotta ogni scelta collettiva alla dimensione della coscienza individuale, i ragazzi hanno saputo costruire una narrazione sostenuta da un efficace e coinvolgente ritmo visivo e da una perspicua disposizione degli argomenti. Pur ricorrendo a un apparato simbolico “mainstream”, hanno saputo offrire ai loro coetanei un’accattivante rappresentazione delle contraddizioni politiche e civili delle quali il vivere in società costringe a prendere atto.

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