Oltre 300 scatti, soprattutto vintage prints, in una grande mostra per raccontare un maestro indiscusso della fotografia in Italia. La mostra è nata dalla collaborazione del MAXXI – dove è stata allestita nel 2013 – con il Comune di Reggio Emilia e la Biblioteca Panizzi, che custodisce molti dei documenti originali del suo archivio (fotografie, menabò, libri, cataloghi, l’archivio dei negativi e delle diapositive) in collaborazione con gli Eredi Ghirri.

Un percorso nell’opera del fotografo reggiano (Scandiano, 1943-Roncocesi, 1992) attraverso i suoi inconfondibili scatti ma anche menabò di cataloghi, pubblicazioni della sua casa editrice Punto&Virgola, cataloghi da lui curati, collezioni di fotografie anonime, cartoline e dischi, per raccontare la sua collaborazione con gli artisti concettuali degli anni Settanta, i suoi riferimenti culturali e artistici, il suo interesse per la musica e i suoi rapporti con musicisti come i CCCP Fedeli alla Linea e Lucio Dalla. Un Ghirri non solo fotografo, ma anche editore, curatore, teorico e animatore culturale, in costante dialogo con architetti, musicisti, scrittori e artisti.

La mostra è organizzata in tre sezioni tematiche – Icone, Paesaggi, Architetture – e invita a ripercorrere la fasi della ricerca artistica di Ghirri: le icone di quotidiano, i paesaggi come luoghi di attenzione e di affezione e le architetture, da quelle anonime a quelle d’autore. Il percorso di mostra è accompagnato da citazioni da testi di Ghirri, scelte per rivelare la qualità della sua scrittura e guidare il pubblico a comprendere le ricerche dell’autore attraverso le sue stesse parole.