articoli_zurbaranTra i protagonisti dell’arte iberica del XVII secolo insieme a Velázquez e Murillo, Zurbarán ha reinventato i soggetti più classici grazie a uno stile modernissimo, lasciando in eredità opere percorse da un naturalismo asciutto e monumentale, sintesi mirabile di tradizione e innovazione. In vita il pittore ha conosciuto un grande successo per la sua capacità di interpretare il fervore religioso del suo tempo con immagini quotidiane e visionarie, intime e grandiose, e anche in epoca moderna, a partire dall’Ottocento e fino alla seconda metà del Novecento, le sue tele sono state fonte d’ispirazione per più generazioni di artisti, dai Romantici a Manet, fino a Morandi, Dalí e Picasso.

Una selezione di capolavori provenienti dai più importanti musei e collezioni private europee e americane ripercorre l’intera carriera artistica di Zurbarán: dalle opere con le quali egli si afferma sulla scena di Siviglia, “la Firenze spagnola”, a quelle segnate dal luminismo drammatico e contrastato della corrente del tenebrismo ispirata a Caravaggio e Ribera, come nel San Francesco d’Assisi nella sua tomba, fino alle tele successive al soggiorno madrileno e al contatto con Velázquez, dove a prevalere saranno atmosfere più chiare, felici scorci sul paesaggio e dettagli domestici. La sua pittura si distingue tanto per l’abilità nel definire i volumi nello spazio e l’incidenza della luce, che per il gusto dell’astrazione e della semplificazione, giungendo all’essenza delle cose attraverso una visione lucida e cristallina della realtà. Ineguagliabile è poi la maestria nel dipingere le stoffe, dalle più austere, dal carattere quasi scultoreo e giocate su un’unica tonalità, fino alle più raffinate, restituite grazie a una tavolozza intensa e brillante, come nella Santa Casilda, più vicina all’immagine di una nobildonna di corte che a una religiosa.