Lo spettacolo nasce dalla collaborazione tra Nuova Scena – Teatro Stabile di Bologna e Arte e Salute onlus, l’associazione nata con lo scopo di coniugare il lavoro artistico con il lavoro nel campo della salute mentale.
Ormai professionisti, dopo un lungo periodo di formazione e lavoro teatrale gli attori di Arte e Salute hanno affrontato, sotto la guida del regista Nanni Garella, opere di Pirandello, Pinter, Brecht, Pasolini, Scarpetta.
È ora la volta de “La classe morta”, opera fondamentale nella storia del teatro mondiale e di assoluta centralità nell’opera di Tadeusz Kantor, pittore e regista polacco (1915-1990) «inventore di una personalissima forma di linguaggio espressivo a metà fra il teatro e le arti visive che, unita alla potente percezione poetica di motivi come quello dell’ossessivo permanere della memoria, dell’intervento uniformante della morte, dello smarrirsi e ricomporsi dell’identità dell’individuo, e all’invenzione di un particolare tipo di rapporto fra gli attori e gli oggetti – le estrose macchine sceniche che caratterizzano i suoi spettacoli – ne fa uno dei talenti creativi più originali e incisivi dell’intera nostra epoca». (Dizionario dello spettacolo del 900, Baldini&Castoldi).
Rappresentata per la prima volta a Cracovia nel novembre 1975, nella cantina di un palazzo cinquecentesco dove aveva sede la Galeria Krzysztofory, luogo abituale di incontro di artisti e teatranti, “La classe morta” è una sorta di macchina teatrale della memoria, i cui protagonisti sono un gruppo di anziani personaggi che tentano di tornare sui banchi della loro antica scuola portandosi sulle spalle manichini di cera, rappresentazioni dei bambini che una volta erano stati.
Uno spettacolo “difficile”, decisamente.